La sindrome di Atlante
Ti ricordi del mito di Atlante condannato da Giove a sorreggere per l'eternità sulle sue spalle la volta del cielo?Come Atlante noi donne ascoltiamo la voce dei ‘devo’ dentro di noi:
di caricarci dei problemi in famiglia,al lavoro tranne poi lamentarci per la stanchezza,perche’ non abbiamo un momento libero per fare qualcosa che ci intereressa.
Difficile imparare ad essere egoiste e ‘cattive’sia dentro le quattro mura che al lavoro,quindi a denti stretti diciami ‘si’…con un sorriso stampato e delle ondine di crampi allo stomaco.
Anche le donne più indipendenti spesso devono resistere alla tentazione di ricadere nella trappola del buonismo fine a se stesso.
Tante volte,mi sono chiesta perchè ho subito:non certo per vigliaccheria o fragilità,ma per non creare un’atmosfera pesante…..
Più ti sentono forte ,determinata e buona,più ti emarginano.Creano sistemi per opprimerti,annullarti
Mettersi prima degli altri non è essere egoiste o cattive.
E’ fare rispettare le proprie priorita’ ed esigenze(e rispettare se stesse).Per farlo e’ importante ascoltarsi.
Perdere la capacita’ di dire no vuol dire perdere il contatto con se stessi e con cio’ di cui abbiamo bisogno.
Ute Ehrhardt nel suo libro “Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto” insegna a credere nel proprio talento e smettere di rinunciare alle proprie aspirazioni per paura di perdere l'approvazione di mariti, fidanzati, figli, datori di lavoro.
Se vogliamo dare un buon modello a figli/e prendiamoci cura dei nostri bisogni e anche loro impareranno a fare altrettanto nella vita.
Quando una persona ti chiede un favore non dire automaticamente di sì.
Fermati un attimo e ascoltati cosa senti veramente?
Se dici sì per paura, se senti rabbia,risentimento, irritazione è il momento di iniziare a tirare una nuova linea di confine.
Di’ a te stessa: “Voglio andare fino a qui, ma non oltre''.
"Non conosco una via infallibile per il successo, ma soltanto una per l'insuccesso sicuro: voler accontantare tutti." (Platone)
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